sabato 23 marzo 2013

Arriva l'App per trovare il centro di smaltimento rifiuti elettronici piu' vicino


Tv, frigorifero, lavastoviglie o frullatore. Non sai dove buttare il tuo vecchio elettrodomestico? Da oggi te lo dice la nuova App del Centro di Coordinamento RAEE, la prima applicazione in Italia installabile su sistemi operativi iOS, Android e Windows Phone, che permette ai cittadini di trovare facilmente e velocemente un Centro di Raccolta nel quale conferire i propri Rifiuti Elettrici ed Elettronici.
Come? Indicando la strada verso il Centro di Raccolta più vicino, tra gli oltre 3.300 presenti in Italia, in cui il Rifiuto da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche verrà ritirato gratuitamente e trasferito in impianti di trattamento per essere poi riciclato e smaltito nel pieno rispetto dell'ambiente. Il servizio di ricerca permette all'utilizzatore, comodamente ovunque si trovi, di scoprire, attraverso un sistema che sfrutta il GPS dello smartphone,a quale Centro di Raccolta RAEE rivolgersi. In alternativa si può utilizzare il sistema di ricerca facile e intuitivo con filtri relativi a Regione, Provincia, Comune e CAP.
È poi possibile controllare l'orario di apertura al pubblico e le tipologie di RAEE che possono essere conferiti presso il Centro di Raccolta (R1-Freddo e Clima come frigoriferi, condizionatori, R2-Grandi Bianchi come lavatrici, lavastoviglie, R3-Tv e Monitor, R4-Picoli Elettrodomestici,come cellulari, piastre per i capelli, frullatori, R5-Sorgenti Luminose). Per scaricare l'applicazione basta seguire semplici istruzioni indicate che guidano all'installazione in base al sistema operativo del proprio dispositivo mobile, mentre per utilizzarla è sufficiente avere un cellulare dotato di accesso alla rete internet.

Fonte: greenme.it

lunedì 18 marzo 2013

Hennè, questo sconociuto....

Riceviamo e pubblichiamo una semplice ed efficace spiegazione su come utilizzare l'Hennè.

Ho voluto sperimentare l'hennè rosso indiano della Tea. Invece dell'acqua tiepida ho usato tè di mora e lampone,poi ho aggiunto due cucchiai di aceto di mele e una pipetta di olio di semi di lino. L'impasto è venuto molto cremoso e senza grumi. L'ho lasciato ossidare per qualche ora (la prossima volta lo lascio tutta la notte).Dopo aver lavato bene i capelli lasciandoli leggermente umidi,l'ho applicato e tenuto in posa per tre ore sotto la pellicola trasparente. Terminate le tre ore (che può sembrare un tempo infinito ma in realtà non lo è)di posa l'ho sciacquato via molto facilmente. Non è stato necessario rilavare i capelli ma ho applicato il balsamo .Il risultato che ho ottenuto mi piace molto. Riflessi ramati molto intensi sul mio castano (fossero stati biondi avrei ottenuto un rosso fuoco meraviglioso),li sento rinforzati e li vedo molto più lucidi. Si può aggiungere all'impasto qualche goccia di essenza gradita. Buona giornata a tutti!

Un grazie speciale a Mirco di Amore e Psiche

lunedì 28 gennaio 2013

Unguento fatto in casa by Amore e Psiche

Oggi vi proponiamo una ricettina semplice semplice per autoprodursi una crema base.
La ricetta non è nostra ce l'ha regalata Mirco di Amore e Psiche, a fine articolo vi inserisco una loro presentazione.


INGREDIENTI
  • 250 ml di olio di mandorle dolci o sesamo o girasole …
  • 75 g di cera d’api
PROCEDIMENTO
  1. Sciogliere a bagnomaria la cera d’api (uso un pentolino perché la mia è grezza, quindi contiene alcune impurità, che rimarranno nel contenitore una volta scioltasi);
  2. Versare la cera nel barattolino che conterrà l’unguento, lasciando appunto sul fondo le eventuali impurità;
  3. Aggiungere l’olio e riscaldare il tutto a bagnomaria mescolando con un bastoncino di legno e nel mentre, aggiungere olio essenziale o qualsiasi altro prodotto (es. burro di karit)
  4. Lasciare solidificare; l’unguento è pronto
P.s. personalmente uso 50 g di cera d’api, altrimenti l’unguento rimane troppo compatto;



Amore e Psiche
Coccole per chi ami
Piazza Manzoni 19
Oggiono   - Lecco -

Coccolarsi significa anche usare prodotti naturali che non danneggiano o irritano la pelle, oltre a scegliere case produttrici che non commissionano test su animali e che rispettano l’ambiente usando ingredienti non inquinanti e materiali riciclabili.

TEA – WELEDA – HELAN – IRSAN – NATYR  sono solo alcuni dei nostri fornitori, che ci danno la possibilità di proporre creme, oli, shampoo, detergenti, e prodotti di ogni genere per il nostro corpo e per le pelli più delicate, come quella dei bambini, senza SLS, SLES, PARABENI, certificati NATRUE e LAV, oltre a incensi, essenze, brucia essenze e diffusori, per i nostri momenti di relax.

Buone Coccole a tutti!                  
Amore e Psiche

martedì 15 gennaio 2013

L'Altra faccia dell'Arancia

Il consumo solidale e i GAS una realtà tutta da scoprire, anche per noi che abbiamo riconosciuto in questo video il nostro fornitore di arance (le galline felici)

Buona Visione

giovedì 10 gennaio 2013

Il latte fa bene alle ossa? risponde il Prof. Franco Berrino

Sul latte vaccino se ne sono dette e se ne continuano a dire davvero molte, tuttavia in pochi minuti il prof. Franco Berrino ci spiega semplicemente cosa è bene fare e quali potrebbero essere i rischi.

Il mito da sfatare è che il latte non fa assolutamente bene alle ossa ma la cosa assolutamente importante da sapere è che il latte aumenta i fattori di crescita, quindi le nuove generazioni che assumono latte sono più alte…farà anche bene?


Guardate il video!



Chi è Franco Berrino? (da wikipedia)

Franco Berrino è un oncologo italiano.
Laureatosi in medicina e chirurgia magna cum laude all'università di Torino e specializzatosi in anatomia patologica, si è poi dedicato principalmente all’epidemiologia dei tumori. 
Dal 1975 lavora all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dove dal 2002 dirige il Dipartimento di medicina preventiva e predittiva.
Autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche, è stato uno dei pochi ricercatori italiani chiamati a collaborare al Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer, pubblicato nel 2007 dal World Cancer Research Fund. Suoi progetti particolarmente significativi sono quello italiano per lo sviluppo dei registri tumori e quelli europei sulla sopravvivenza dei malati neoplastici nei diversi paesi (progetto EUROCARE) e sulla prevenzione del cancro al seno e delle sue recidive (progetto DIANA), frutto della collaborazione tra l'Istituto Nazionale dei Tumori e l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano. È un convinto assertore dell'utilità di una dieta "corretta" per evitare l'insorgere del cancro, tesi spesso illustrata nei suoi libri e nei suoi frequenti articoli sui principali quotidiani italiani.

mercoledì 9 gennaio 2013

Un Equilibrio Delicato - documentario

Oggi voglio condividere con voi un documentario che personalmente mi ha coinvolto e mi ha fatto riflettere, e mi farà riflettere.

Le tematiche legate alla spesa sanitaria e all’impatto ambientale ruotano intorno alle nostre scelte alimentari. Acquisire consapevolezza di ciò ed essere informati sull’importanza del proprio stile di vita è un passo importante per prendersi cura di sé.

Il titolo del documentario è A delicate balance - Un equilibro delicato

Un equilibro delicato, è un documentario basato su interviste a medici, nutrizionisti, ricercatori di varie università nel mondo; arricchito da animazioni esplicative, fornisce spiegazioni approfondite sul ruolo dell'alimentazione per promuovere la salute o causare gravi malattie (croniche e autoimmuni). Un documento importante per capire come evitare i danni di un'alimentazione sbagliata e difendere la nostra salute.

 La voce narrante conduce il pubblico attraverso le varie tematiche, mentre le interviste ai vari scienziati consentono di ascoltare, dalla viva voce di medici che hanno lavorato per decenni nel campo della nutrizione, spiegazioni semplici ma rigorose sui meccanismi che portano alla formazione delle malattie oggi più diffuse a causa di un'alimentazione errata, basata in particolar modo sui prodotti animali. 

Viene anche trattato il tema dell'impatto devastante sull'ambiente degli allevamenti e della pesca, nonché il tema della sofferenza e morte degli animali allevati. La conclusione ci invita a prendere in mano le redini della nostra vita, della nostra salute e del futuro del pianeta attraverso una semplice scelta…

Il documentario, realizzato dal film-maker australiano Aaron Scheibner (Phoenix Philms), è stato doppiato in italiano a cura di AgireOra Edizioni, con la supervisione scientifica e il contributo di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana - SSNV. È distribuito in Italia da AgireOra Edizioni ed è liberamente divulgabile.

Buona Visione.

martedì 8 gennaio 2013

Di che grano è fatta la nostra pasta?

 Di Andrea Marciani da www.ilcambiamento.it
Il successo della pastasciutta ha promosso la coltivazione del grano duro anche in luoghi molto diversi dall'area mediterranea, per clima e tecniche colturali. In paesi come gli Usa e il Canada gli agricoltori trattano con un diserbante micidiale come il Round Up della Monsanto le colture di grano duro, appena 10-15 giorni prima del raccolto.


pastaGli italiani sono ancora grandi mangiatori di spaghetti, rafforzati, nelle loro scelte alimentari, dai riconoscimenti che nutrizionisti di tutto il mondo tributano alla dieta mediterranea.
Il grano duro, che ne è l'esclusivo ingrediente, viene tradizionalmente coltivato nei paesi mediterranei, che sono anche l'areale d'origine della varietà.
Ma il successo della pastasciutta e la crescente richiesta di grano duro ha promosso la coltivazione di questo cereale anche in luoghi molto diversi per clima e tecniche colturali.
Gli USA ed il Canada meridionale sono diventati grandi produttori di grano duro, ma il clima freddo e continentale di queste regioni costringe gli agricoltori a posporre il periodo di coltivazione(tradizionalmente invernale-primaverile).
La semina avviene quindi in primavera ed il raccolto a fine estate, ma una trebbiatura così tarda espone al rischio d'intersecare l'arrivo delle piogge autunnali, che oltre a ritardare la maturazione della spiga (vetrificazione del seme) riempiono i campi di infestanti verdi che ostacolano il lavoro delle mietitrebbie.
Con il consueto pragmatismo ed il disinvolto ricorso alla chimica che contraddistinguono la cultura di questi paesi, gli agricoltori hanno introdotto l'uso del glyphosate in pre-raccolto. Ossia trattano, con un disseccante micidiale come il Round Up della Monsanto, le colture di grano duro appena 10-15 giorni prima del raccolto.
Questa procedura accelera il processo di vetrificazione del chicco e dissecca le infestanti, ma al contempo rende sterile il seme, e lo inquina irrimediabilmente con un potente agente chimico il cui uso in Europa è categoricamente proibito sulle colture destinate ad alimentazione.
grano duro
In altri tempi questo problema non ci avrebbe dovuto impensierire. InItalia, infatti, fino agli anni '90, la produzione italiana di grano duro era sempre stata eccedente ai consumi nazionali, ma oggi questo non è più vero.
Inoltre pare che questotrattamento chimico migliori la resa proteica del grano, rendendolo particolarmente appetibile ai pastai nostrani, specie quelli delle grandi industrie agroalimentari.
Il risultato è che, se non si acquista pasta certificata di grani italiani, si rischia di mangiare un prodotto altamente insalubre.
Questo episodio potrebbe essere preso a paradigma del funzionamento della Shock economy che ci governa: si coltiva uncereale fuori dal suo areale naturale; per farlo si usano prodotti chimici che costano, lo rendono inadatto al consumo, rendono sterili le sementi ed inquinano le falde idriche, poi si consumano carburanti per fargli attraversare oceani, dal luogo di produzione a quello di consumo.
Da noi invece i campi, dove prima si coltivava il grano duro, vengono asfaltati o coperti di pannelli solari o destinati alla produzione di biocarburanti (convenienti solo in virtù di lauti incentivi pubblici). Questo insensato processo produttivo è reso possibile perché basato sull'imperativo della crescita indiscriminata del PIL, crescita alla quale concorrono anche le attività dissipative o distruttive, soprattutto perché seguite da quelle emendative (ripristini, ricostruzioni, bonifiche, depurazioni, cure mediche).
Questo almeno fino a quando le poche residue risorse del pianeta ci culleranno nella ridicola illusione di vivere nel migliore dei mondi possibili.

Fonte: ilcambiamento.it

venerdì 4 gennaio 2013

Misto per soffritto

Ecco un idea semplice semplice, ma molto utile in casa soprattutto quando si ha poco tempo.
L'importante ovviamente sono le materie prime.
Così questa sera siamo andati al mercato agricolo di Valmadrera, e abbiamo acquistato da Marco Allegri ( Allegri con Bio), 3 coste di sedano, 4 carote e 3cipolle.

Dopo aver mondato e lavato accuratamente gli ortaggi, li abbiamo tagliati a pezzettini e mischiati in un piatto fondo.

Un sacchetto "gelo" ed ecco fatto, la nostra scorta di sofritto è pronta per essere surgelata.

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